Nature morte con vasi - Donatella Colasanti Arte

Vai ai contenuti

Menu principale:

Nature morte con vasi

Galleria

Manet e le Nature morte.
Manet riservava un'attenzione particolare alla natura morta che considerava come la "pietra di paragone del pittore". Stanco della pittura di storia e di tutte questi "grandi marchingegni" che costituivano un intralcio per la pittura del suo tempo, l'artista confessava: "Un pittore può esprimere tutto quello che vuole con frutti o fiori e perfino con le nuvole. Già lo sapete, la mia principale ambizione è quella di diventare il San Francesco della natura morta”.
La natura morta rappresenta, infatti, circa un quinto dell'opera di Manet, una proporzione di gran lunga superiore a quella raggiunta da altri artisti della Nouvelle Peinture (fatta eccezione per Fantin-Latour e Cézanne) ; tanto che la critica contemporanea ne ha subito riconosciuto l'importanza, sia che la natura morta figuri in modo ostentato in numerose tele realizzate nel corso degli anni sessanta del XIX secolo– il mazzo diOlympia ma anche nei libri, il limone e il bicchiere che riempono il tavolo di Il ritratto di Zacharie Astruc o nel vassoio sopra uno sgabello di
Il Ritratto di Théodore Duret – o in veri e propri quadri come quelli che l'artista esporrà alla galleria Martinet nel 1865 o nella sua mostra personale di avenue de l'Alma nel 1867.







 
Torna ai contenuti | Torna al menu